domenica 18 maggio 2008

VALORI LIMITE PER LE ACQUE AD USO UMANO

Le tabelle che seguono offrono un confronto fra i valori limite previsti per le varie
tipologie di acque ad uso umano. Entrambe le tabelle riportano nella prima colonna i
limiti previsti per le acque potabili dal DPR 236/88 che costituisce l'attuale normativa
di riferimento, nella seconda colonna i limiti previsti dal Decreto Legislativo 2 febbraio
2001 n.31 che è entrato in vigore il 25 dicembre 2003.
Nella tabella 1, relativa ai parametri di composizione, si nota che per le acque potabili e
di sorgente alcune sostanze non presentano valori limite (es. calcio, potassio,
bicarbonati...) perchè queste sostanze non determinano rischi sanitari
indipendentemente dalla loro concentrazione (fermo restando il non superamento della
soglia di 1500 mg/L per il residuo fisso).
Per le acque minerali la legge non prevede alcun limite, tuttavia, visto l'uso
generalizzato come acque da tavola, è probabile che per alcuni parametri si proceda alla
loro individuazione.


IL SUOLO O LITOSFERA

Il suolo è la parte più esterna e sottile della Crosta Terrestre, ed è composto da una parte
minerale, dovuta alla disperequazione delle rocce e da residui organici.
La frantumazione o decomposizione delle sostanze organiche da origine all’humus
(costituito da batteri, funghi, licheni ed alghe).
L’humus si forma in natura continuamente seguendo il ciclo delle stagioni.
Alla fine dell’estate, quando le precipitazioni sono scarse si crea la lettiera, formata da
uno strato di foglie nel quale gli insetti depositano le uova.
In autunno i batteri decompositori le attaccano trasformando così la sostanza organica
in inorganica.
La scienza che studia la composizione del suolo prende il nome di pedologia.
Inizialmente è necessario individuare il colore del terreno dal quale si possono ricavare
utili informazioni sulla costruzione e sulla genesi del suolo.
Analizzando la struttura del suolo, vediamo che esso può essere variabile, da pochi cm.
a una decina di m.