venerdì 10 agosto 2007

HABEMUS BANCA DEL CORDONE OMBELICALE in Puglia!!!


Finalmente la giunta regionale ha designato il centro trasfusionale di riferimento dove attivare il centro di riferimento per la conservazione delle cellule staminali da Cordone Ombelicale ed ha provveduto al contempo ad effettuare uno stanziamento di 800mila€ nell’ambito del Documento Economico Finanziario 2007.

Malattie come la Talassemia, il Mieloma, la Neuroblastomia, varie forme di anemie, Leucemie, Linfomi, Immunodeficienze e varie sindromi legate alle malattie del sangue, insufficienza renale, ricostruzione di tessuti e organi, diabete in soggetti giovani, varie patologie del fegato e pancreas potranno essere curate in Puglia con cellule staminali rinvenienti dal cordone ombelicale.

È un grande traguardo, al quale abbiamo contributo in maniera decisiva con il “Comitato Un cordone per la Vita”, nato a Lecce e primo in Puglia, che con le sue oltre 10.000 adesioni individuali e le innumerevoli associazioni di volontariato, ha da tempo promosso una battaglia a tutti i livelli -convegni nazionali, manifestazioni regionali, seminari scientifici divulgativi itineranti, point informativi itineranti, numero telefonico sempre attivo ecc.- intesa a sensibilizzare ed attivare in particolare l’Ente Regione sull’importanza della istituzione nel nostro territorio della Banca del Cordone Ombelicale di cui la Regione Puglia, tra le poche in Italia, era priva.

Siffatta variegata attività, supportata dall’entusiasmo e dall’impegno dei volontari che hanno aderito al comitato ed hanno scelto di attivarsi per questa campagna di civiltà ha creato un forte e vasto movimento di opinione che non è stato possibile ignorare.

Tant’è che, proprio a seguito del convegno nazionale organizzato dal Comitato e tenutosi a Lecce nel giugno del 2006 al quale ha partecipato l’assessore alla sanità dr. Tedesco, la Regione Puglia sollecitata sul punto ebbe ad emanare nel successivo agosto la Legge Regionale n°24/2006 con la quale all’art.12 disponeva il termine di 90gg per l’indicazione tra le altre della struttura di riferimento presso la quale posizionare la Banca: ancorché a termine abbondantemente scaduto oggi ha designato la “Casa sollievo della sofferenza” di S. Giovanni Rotondo.

Tuttavia, l’attività del Comitato non può dirsi ad oggi conclusa.
La designazione della “Casa sollievo della sofferenza” a sede della Banca del Cordone, infatti, non è sufficiente, di per sé sola, a realizzare in concreto l’attività di raccolta e conservazione del sangue cordonale in tutta la Regione, essendo all’uopo necessari almeno più centri di prelievo e di raccolta del sangue da individuare presso strutture sanitarie costituite nei vari punti geografici della Puglia e, in particolare nel Salento, in considerazione della conformazione geografica del territorio che si allunga da nord a sud sul Tacco d’Italia con distanze pari a non meno di 500 km ca nella misura massima.

Per una migliore e più razionale funzionalità dell’attività della Banca del Cordone, infatti, sarebbe auspicabile prevedere la istituzione di una seconda banca presso una struttura sanitaria pubblica del Salento che consenta con maggiore facilità l’accesso indiscriminato a questo servizio sanitario/sociale a tutte le donne della Regione prescindendo dalla distanza del luogo di residenza delle stesse.

Questo sarà dunque, il nuovo compito, intenso e arduo, del Comitato che continuerà a profondere il suo impegno e la sua attività nel sollecitare e supportare i policy makers regionali e locali al fine di ottenere questo ulteriore traguardo.

avv. Alessia Ferreri
Presidente Comitato