mercoledì 23 aprile 2008

CRITERI DI POTABILITA’ DELL’ACQUA

Come abbiamo visto le acque pure sono quelle della falda profonda che però sono
scarse, e per il crescente consumo umano, si è costretti ad utilizzare quelle superficiali
poco pure, dopo opportuni trattamenti di potabilizzazione.
Tra i vari sistemi di potabilizzazione ricordiamo:

FILTRAZIONE
SISTEMI FISICI { EBOLLIZIONE
RAGGI ULTRAVIOLetti
OZONIZZAZIONE 1



SISTEMI CHIMICI { AGGIUNTA DI CLORO



L’acqua potabile è convogliata verso le città con delle pompe di sollevamento che la
raccolgono in serbatoi e la distribuiscono.
Nelle zone a scarso rifornimento, una delle possibili soluzioni sarebbe quella della
dissalazione anche se oggi è poco praticata visti gli elevati costi.
PRINCIPALI FONTI DI INQUINAMENTO DELLE ACQUE
SUPERFICIALI E PROFONDE
1 Con il processo di osmosi inversa i liquidi vengono filtrati ad alta pressione su membrane di
micro pori che lasciano defluire acqua ad elevata purezza trattenendo i soluti. Nell’elettrodialisi,
usata per la desalinizzazione, anioni e cationi vengono separati mediante una serie di
membrane ed un campo elettrico.

lunedì 21 aprile 2008

CARATTERISTICHE DELL’ACQUA

L’acqua è costituita da due molecole di idrogeno (H) e un atomo di ossigeno (O).
Molte acque contengono grandi quantità di Sali (es. Mar Morto) che questi accumula
durante il suo passaggio sui terreni.
Le acque prive di Sali sono dette oligominerali (il residuo fisso è ≤ a 0,2 grammi/litro);
e sono altamente digeribili.
Per residuo fisso infatti, intendiamo il peso in grammi di un composto solido secco.
Per calcolarlo bisogna far evaporare l’acqua o a 105° C (si elimina l’acqua umida o
umidità) o a 180° C per determinarne la cristallizzazione.
Se il residuo fisso varia da 0,2 a 1 g/l le acque sono dette mediominerali.
Quando la quantità di sale è superiore alla media, quest’acqua è definita minerale
(residuo fisso superiore a 1 g/l) e ciò dipende dal tipo di Sali che contiene (amare,
iodate, ferragginose, sulfuree ecc.).
Quelle provenienti dal sottosuolo ad elevate temperature sono dette termali. E si
differenziano in base alla temperatura in:
- Ipotermali con temperature tra i 20°-35° C;
- Mesotermali con temperature tra i 35°-50° C;
- Ipertermali con temperature superiori ai 50° C.
Al di sotto dei 20° C le sorgenti sono dette fredde o normali.
La maggior parte delle sorgenti italiane sono di questo tipo.
Queste possono essere notate anche attraverso un’analisi chimica che mette in evidenza
una maggiore presenza di carbonato, rispetto ad un’assenza di cloruro.
In base alla quantità di carbonato di calcio e magnesio l’acqua può definirsi:
- Con una durezza minore a 7 gradi francesi si ha un’acqua molto dolce;
- Con una durezza tra 7 e 14 gradi francesi si ha un’acqua dolce;
- Con una durezza tra 15 e 22 gradi francesi si ha un’acqua poco dura;
- Con una durezza tra 23 e 32 gradi francesi si ha un’acqua mediamente dura;
- Con una durezza tra 33 e 54 gradi francesi si ha un’acqua dura;
- Con una durezza oltre 54 gradi francesi si ha un’acqua molto dura, dove è
difficile produrre schiuma con il sapone.
La durezza dell’acqua perciò, è definita permanente quando non è eliminata con
l’ebollizione, è temporanea quando bollendo questa, fa precipitare sul fondo calcio e
magnesio.
Dalla somma della durezza permanente più quella temporanea si determina la durezza
totale.
Questa a livello internazionale si misura in gradi francesi, in Italia è misurata in mg/l di
CaCo3 con un rapporto di conversione di uno a 10 (es. 1° francese è uguale 10 mg/l).
L’acqua distillata è quella chimicamente pura ottenuta mediante evaporazione e
successivo raffreddamento con la precipitazione dei Sali verso il basso.
L’acqua è definita potabile quando dopo opportuni trattamenti risulta gradevole al gusto
ed è biologicamente pura.
Le acque superficiali, provenienti dai laghi e dai fiumi, sono abbondanti, ma di dubbia
“potabilità” perché esigono un complesso trattamento di potabilizzazione.
Le acque profonde, di origine meteorica, quando incontrano uno strato di argilla che ne
blocca il deflusso, formano le falde idriche.
Esse hanno un corpo roccioso permeabile detto acquifero che ne riceve l’acqua e ne
trattiene una parte da utilizzare mediante sorgenti e pozzi.
Se la sorgente incontra un corpo roccioso in superficie si forma l’acquifero.
L’Acqua accumulata nell’acquifero forma la falda freatica.
L’Acqua attraversando i vari strati del terreno, attua una purificazione naturale dagli
inquinanti e dai batteri che è tanto maggiore, quanto maggiore è la sua profondità.

giovedì 17 aprile 2008

Nel 1600 l’ecologia, con l’uso dei primi microscopi e le maggiori conoscenze di
Biologia si sviluppò sempre più fino a giungere nel secolo successivo alla sistematica
moderna con Carlo Linneo, il quale iniziò a classificare ed ordinare le specie d’origine
sia animale che vegetale seguendo un ordine ben preciso che le raggruppava in regni,
famiglie, ordine e specie.
L’ecologia moderna nascerà però nel XIX secolo grazie ad alcuni scienziati che
daranno valore a questa disciplina e ne individueranno chiaramente gli obiettivi.

LA BIOSFERA

Definizione
Con il termine di Biosfera s’indica lo spazio in cui la vita si realizza.
Essa comprende l’Acqua (idrosfera), l’Aria (Atmosfera) e la Terra (quale parte
superficiale della crosta terrestre o Litosfera).
La vita si svolge nell’intera Troposfera (zona che va dalla superficie del globo fino alla
base della Tropopausa), nella Stratosfera (regione dell’atmosfera compresa fra
Tropopausa e Stratopausa dove la temperatura rimane costante e le correnti sono
orizzontali per strati) e in parte della Mesosfera (parte mediana dell’atmosfera tra 400 e
1000 Km d’altezza sul livello marino) fino a 40 Km dalla superficie terrestre.
La Litosfera (involucro esterno del globo terrestre formato da rocce solide) è popolata
solo negli strati superficiali fino ad una profondità di 2 Km dove vivono alcuni batteri
nelle vicinanze di depositi petroliferi.
Le singole specie viventi quindi, non si distribuiscono nella biosfera casualmente, ma si
organizzano in funzione delle loro esigenze nei confronti dell’ambiente e dei
rapporti che hanno con le altre specie.

L’IDROSFERA
Definizione
Complesso delle acque che sono sovrapposte alla crosta terrestre (litosfera), costituite
dalla massa degli oceani e dei mari e dalle acque continentali (fiumi, laghi, ghiacciai
ecc.). Complessivamente l’estensione dell’idrosfera interessa i ¾ della superficie
terrestre. L’Idrosfera si può dividere in:
• -Idrosfera Marina rappresenta il 71% delle acque presenti sulla terra di cui
fanno parte mari ed oceani, questi ultimi ricchi di basalti (rocce basiche costituite
da ossido di silicio), mentre meno presenti sono le rocce di granito (acide).
Le acque del mare sono caratterizzate da un’elevata concentrazione salina (Cloruro di
Sodio (NaCl), Carbonato di Calcio (CaCo3), Cloruro di Magnesio (MgCl2) e Bromuro
di Magnesio (MgBr2).
In queste acque la temperatura varia da zona a zona ed in essa sono presenti altri gas
disciolti, provenienti dall’atmosfera, così le acque fredde sono poco salate, quelle calde
viceversa.
Un altro parametro fisico è la densità (rapporto tra massa e volume) che varia con il
variare della salinità e cresce con l’aumento della pressione e della profondità delle
acque circostanti.
La penetrazione della luce dipende da molti fattori (stagione, ora del giorno, ecc) come
anche la sua temperatura.
Le acque in base alla temperatura si dividono in:
1. Superficiale fino a 200 m. con temperatura omogenea;
2. Intermedio o termoclino fino a 800-1000 m., in cui la temperatura inizia a
diminuire;
3. Strato Profondo fino a 4000 m. con una marcata diminuzione della temperatura.
Le acque marine sono costituite da comunità ricche e variegate che comprendono il
benthos, necton, e plancton che insieme realizzano un equilibrio biologico, che è
distrutto dall’uomo con l’inquinamento.
• Idrosfera Continentale
Rappresenta il 2,7% delle acque terrestri ed è meno estesa rispetto a quella marina.
È rappresentata da fiumi, laghi, ghiacciai e acque sotterranee dolci (acque continentali),
nonché allo stato solido sottoforma di ghiacciai continentali e marini. Il manto nevoso è
detto criosfera.
L’utilizzazione dell’acqua per le esigenze umane è possibile grazie al suo ciclo.
Per ciclo dell’acqua s’intende, l’insieme delle variazioni dello stato fisico dell’acqua
che passa dallo stato liquido a quello gassoso mediante evaporazione e trasportata dai
venti entra a far parte dell’atmosfera.
Raggiunta la saturazione l’acqua si condensa e precipita in parte, sui continenti ed in
parte negli oceani, sottoforma di ghiaccio o neve.
L’acqua meteorica che raggiunge le terre emerse in parte, penetra nel sottosuolo per
infiltrazione fino ad alimentare le falde idriche e gli oceani (in tempi più o meno brevi
ritorna in superficie mediante le sorgenti).

In parte, mediante un deflusso superficiale raggiungerà gli oceani, sarà assorbita dalle
piante e ritornerà nell’atmosfera per evaporazione (evapotraspirazione).
Per il consumo umano, essendo biologicamente pura, sarà conservata in appositi
contenitori, nelle zone con scarsa disponibilità (alta montagna, zone desertiche o isole).

mercoledì 16 aprile 2008

L'ambiente

Premessa

Questo volume, dedicato a tutti coloro che amano e rispettano la natura, nasce dalla
passione comune di amici che hanno affrontato un percorso formativo per divenire
“Operatori dell’Ambiente”
Quest’esperienza infatti, ha rafforzato ed ampliato le nostre conoscenze nei settori
cardine quali:
- L’Ecologia;
- La Geologia;
- Le Tecniche antincendio;
- Le Tecniche di depurazione;
- La Legislazione Ambientale;
- Le Discariche;
- Le Licenze e costruzioni;
Ha confermato inoltre, la nostra comune convinzione che il rispetto della natura non
deve essere visto solo come mero valore morale, ma come uno stile di vita che solo
potrà garantire, negli anni a venire, la sopravvivenza della più importante specie
naturale: L’UOMO.
Da ciò quindi, la conferma anche da un punto di vista meramente tecnico che, in
ambito ambientale, l’Italia è uno dei paesi innovatori nel recepimento della normativa
comunitaria (V. Decreto Ronchi), ma ha un gran neo che è quello della mancata
applicabilità e controllo di dette norme.
Speriamo quindi che la realizzazione di questo lavoro multimediale, seppur in veste
divulgativa, possa essere un buon strumento per le future generazioni che potranno
realmente capire il complesso “fenomeno” dell’ambiente (che non vuol dire solo
mancanza di inquinamento), ma sia anche uno sprone per tutti quegli organismi
pubblici e privati che potrebbero e vorrebbero visionarlo, uno sprone sia per
comprendere che il rispetto dell’ambiente non è sinonimo di arretratezza e mancato
sviluppo, sia per far sì che questa figura professionale da noi rappresentata, non venga
vista come l’ennesima persona da assumere in forza di una legge dello stato, ma sia
riconosciuta come un valido strumento di controllo, informazione e sensibilizzazione a
tutela dell’ambiente delle nostre città e quindi della qualità della vita dell’uomo.
Concludendo, ci sembra quindi doveroso ringraziare, tutti coloro che hanno creduto in
questo progetto dal Fondo Sociale Europeo alla Regione Puglia che lo hanno
finanziato, alla Cooperativa Social Work ed a tutto il corpo docente che lo ha posto in
essere.

L’ECOLOGIA E L’AMBIENTE
Definizione
Il termine Ecologia deriva dal greco e significa discorso sull’ambiente, con questo
termine si intende: la scienza che studia le condizioni di esistenza degli esseri viventi
e le interazioni di ogni tipo che si verificano tra questi e il loro ambiente.
La prima vera definizione fu quella del biologo tedesco Haeckel che la definì come:
“Lo studio dell’economia della natura e delle relazioni degli animali con l’ambiente
inorganico quale il clima, la composizione delle rocce, l’acqua, ecc, (abiotico) e
organico, cioè che riguarda l’uomo e tutti gli esseri viventi (abiotico), con i rapporti
favorevoli e sfavorevoli tra piante ed animali.
In ecologia si possono distinguere 3 settori principali:
1. Autoecologia che indaga i rapporti tra le singole specie e il complesso dei fattori
dell’ambiente in cui vivono;
2. Ecologia delle popolazioni (Demoecologia) che studia l’andamento delle variazioni
delle popolazioni, spiegandone il loro comportamento sia da un punto di vista
quantitativo che qualitativo;
3. Sinecologia che analizza i rapporti esistenti tra gli individui di una stessa specie con
quelli di specie viventi che convivono in un determinato luogo.
Questa si divide a sua volta in Sinecologia Descrittiva che ne descrive appunto
la composizione specifica, l’abbondanza e la frequenza; e quella funzionale che
analizza le popolazioni descrivendone l’evoluzione, la successione nel tempo e la
struttura.
Per quel che riguarda la storia dell’ecologia, già dall’uomo primitivo questi usava,
seppur intuitivamente alcune conoscenze ecologiche, in modo da poter ottenere
maggiori prodotti dal suo lavoro di uomo coltivatore e allevatore.
Anche gli Egizi erano profondi conoscitori della natura ed interpretavano la vita
animale e vegetale in rapporto alla vita dell’uomo ed alla sua salute.
Possedevano infatti una vasta farmacopea con prodotti di origine animale, vegetale
minerale, oltre che essere degli esperti apicoltori.
Nell’antica Grecia una menzione spetta ad Aristotele che influenzerà non solo i
Romani, ma anche gli studiosi del Medioevo (che pur vivendo un’involuzione
scientifica saranno rivalutate da Alberto Magno).